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Ventisett’anni collassati in un momento, come un cristallo antico sopra al pavimento. Ventisett’anni.
Ventisett’anni andati in pezzi in un secondo, come se non fosse niente, come se finisse il mondo. Ventisett’anni.
Ma siamo noi, non siamo stati capaci, siamo noi, stupidi, ciechi ed audaci, siamo noi.

Ventisett’anni eclissati in un istante, come le nere nubi sul sole accecante.
Ventisett’anni.
Ventisett’anni evaporati senza un senso, una chiamata di preavviso, avvertimento.
Ventissettanti.
Ma siamo noi, presi da troppo egoismo, siamo noi, per noia o esibizionismo, siamo noi.
Ventissettani sempre lì affianco, per reclamare il tuo diritto di esser stanco. Siamo noi.

Correre, ridere, amare, bere, cazzeggiare. Girane un’altra dai, non aspettare. Anni di sere insieme fuori a suonare. Anni di notti insonni a chiacchierare. Vienimi a prendere casa, ma sii puntuale. Dopo aiutiamo gli altri, a scaricare. Mauri ci aspetta là, è già al locale. Ricorda attacco la strobo, nel finale.

E allora senti, quello che ci divide è qualche cosa di antico, butta via queste spine, senti, prova un secondo a pensare il senso di tutto questo lo possiamo gettare ai quattro venti, lasciare tutto alle spalle, cominciare a gioire, battersene le palle, contenti, di quello che abbiamo avuto, dato, respirato, ricevuto.

Ventisett’anni sono esplosi tutt’intorno, in una notte prima che venisse il giorno.
Ventisett’anni.
Ventisett’anni tramontati all’orizzonte, tutta una vita da percorrere di fronte.
Ventisett’anni.
Ma siamo noi, che non ci siamo parlati, siamo noi, forse nemmeno mancati, siamo noi.
Ventisett’anni da contestare, da demolire, ricordare, oppure amare. Siamo noi.

Bello il Black Album anche se, è un po’ commerciale. Fra le via Emilia e il west, è un live eccezionale. Anni di sere insieme e dischi da ascoltare. Anni di troppi cuba, prima di iniziare. Meglio se passo io, tu non sei mai puntuale. Ale ci aspetta al garage, per caricare. Max ha scordato il cavo, per registrare. Stanotte lo mandiamo in fiamme quel locale.

E allora senti, quello che ci divide è qualche cosa di antico, butta via queste spine, senti, prova un secondo a pensare il senso di tutto questo lo possiamo gettare ai quattro venti, lasciare tutto alle spalle, cominciare a gioire, battersene le palle, contenti, di quello che abbiamo avuto, dato, respirato, ricevuto.

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